Vigilanza armata e addestramento personale: la preparazione di un agente

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La vigilanza armata non è un solo servizio. È piuttosto da considerare come un insieme di servizi di vigilanza privata. Infatti, numerose attività che riguardano la sicurezza, la sorveglianza privata, la vigilanza (ispettiva o fissa) sono espletate da vigilanti armati. Guardie Particolari Giurate che indossano un’arma e che hanno il diritto di farlo. Un addestramento personale è considerato ovviamente necessario per chiunque debba agire armato. Ad esempio, il personale dell’istituto di sicurezza privata Giama è specificamente addestrato all’esecuzione di tutte le attività del servizio armato tramite corsi di addestramento al ‘tiro dinamico operativo’ ed alla difesa personale.

Certo, esistono anche attività di vigilanza non armata. E spesso, giudicare il tipo di servizio di sicurezza adatto all’occasione è una responsabilità che spetta ad un consulente sulla sicurezza.

Vigilanza armata

In attività di sicurezza dove l’incolumità personale è a rischio – come nel servizio di vigilanza antirapina – il personale è spesso armato. La vigilanza armata può essere specificamente richiesta dal cliente oltre che dalla situazione. Ad ogni modo, una sorveglianza privata di questo tipo è adatta per tutti gli obiettivi sensibili dove siano custoditi beni di valore e in tutti i luoghi a rischio intrusione.

Il personale degli istituti di vigilanza che fa servizio armato deve possedere delle licenze e deve essere specificamente addestrato. Avere la nomina di guardia particolare giurata non dà diritto automaticamente al porto di armi. Il porto d’armi è una “autorizzazione di polizia” differente dal decreto di nomina.  E dipende dalla Questura o dalla Prefettura (a seconda che si parli di armi corte o lunghe).

Per l’addestramento, le guardie particolari giurate devono frequentare ogni anno un corso di lezioni regolamentari di tiro a segno e superare con profitto le prove. Tutto come previsto dalla normativa vigente.

Esistono documentazioni comprovanti l’avvenuto svolgimento dell’aggiornamento professionale e dei risultati conseguiti dalle singole guardie particolari giurate, compresi i libretti di tiro del personale dipendente. Questi materiali sono in genere custoditi presso la sede dell’Istituto di vigilanza privata ove la guardia lavora, perché potrebbe esserci bisogno di mostrarli agli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza in caso di controllo.

Vigilanza non armata

La sorveglianza armata non è sempre necessaria. Una guardia armata è un grande deterrente, ma un servizio di vigilanza privata influisce sempre e comunque sulla sicurezza di un luogo o di un edificio. A fare da deterrente, più che l’arma nella fondina, è la presenza di una persona o una squadra di professionisti dediti a garantire la protezione di cose e persone.

Se lo scopo della vigilanza è impedire che un determinato bene, sia mobile che immobile, venga sottratto o danneggiato, questo servizio deve essere espletato da istituti di vigilanza privata così come facciamo noi di Giama a Roma e nel Lazio. Detto ciò, dal punto di vista burocratico, non di rado capita che la licenza prefettizia sia richiesta anche per attività di portierato. Soprattutto di notte, reprimere o prevenire un reato di persona o con mezzi elettronici è un compito che spetta solo alle guardie particolari giurate. Le stesse, sono le uniche che dovrebbero monitorare e visionare registrazioni di videosorveglianza.

Molto spesso invece succede che, illegalmente, vengano affidati compiti di sicurezza privata a persone senza addestramento o certificazioni, né diritto legale. Attenzione, perché ne va della tua sicurezza. E le mansioni di sicurezza vanno affidate ad esperti e non a persone preparate per fare altro. Quindi informati bene, se hai bisogno di un servizio di vigilanza privata o di sorveglianza o di portierato e reception probabilmente un’agenzia di vigilanza privata ha tutte le risposte che cerchi.

Quando e come: armi ed equipaggiamento nella vigilanza privata

Iniziamo da una premessa. La guardia che fa servizio di vigilanza può usare l’arma per difendere il bene tutelato? Assolutamente no! Il porto di pistola rilasciato alla Guardia riguarda la difesa personale e non certamente la difesa del patrimonio tutelato. Pertanto l’utilizzo dell’arma è lecito solo per salvaguardare la propria incolumità. Chiarito questo punto, l’arma per una guardia giurata non è un oggetto di bellezza, né serve solo come deterrente. Può salvare la vita e quindi deve garantire affidabilità, immediatezza di uso, facilità nell’acquisire il bersaglio. Infine, un buon agente sa che se le pistole non vengono pulite e oliate con regolarità possono incepparsi. Qualsiasi sia l’arma a disposizione – non c’è una regola sul modello da possedere – la manutenzione è fondamentale.

In aggiunta alle armi propriamente dette vi sono altri elementi che fanno parte dell’equipaggiamento di una guardia giurata che si occupa di vigilanza privata. Esistono infatti strumenti di protezione attiva, ma anche strumenti di protezione passiva:

  • Giubbotti antiproiettile
  • Caschi protettivi
  • Calzari tecnici

Ma anche:

  • Cinturone
  • Torcia
  • Radio
  • Cellulare

Tutta la dotazione necessaria a disposizione dell’agente aumenta l’efficacia del servizio fornito. Detto ciò vi sono alcuni elementi base da non dimenticare. E cioè che le divise devono essere approvate dalla Polizia Amministrativa della Prefettura e che tesserino e distintivo identificativi dell’istituto di vigilanza sono obbligatori in servizio.

 

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